[youtube https://www.youtube.com/watch?v=MTHqYmCRNDg]
Music video by Pitbull VS Afrojack performing Maldito Alcohol. (C) 2010 Mr. 305 Records
Reggaeton: proibito a Cuba dalla dittatura castrista
Il governo cubano dichiara guerra al reggaeton. In un Paese dove la musica e la danza sono parte essenziale della cultura popolare e nel quale quotidianamente giovani e anziani s’incontrano in strada per ballare ritmi sensuali e tradizionali, è destinata a suscitare grandi malumori la notizia secondo cui presto una delle più celebri danze popolari ballate a Cuba potrebbe essere proibita. L’ha annunciato Orlando Vistel Columbié, direttore dell’Istituto Cubano di Musica, che la settimana scorsa in un’intervista al quotidiano Granma, organo ufficiale del partito comunista locale, ha dichiarato che il governo è pronto a varare una legge che mette al bando alcuni balli trasgressivi e sessualmente immorali, tra cui il popolarissimo reggaeton.
Secondo il funzionario cubano il reggaeton, genere di musica reggae, nato a Panama e a Porto Rico verso la fine degli anni ottanta e diventato molto popolare tra i giovani latino-americani all’inizio degli anni novanta, minaccia la ricca cultura musicale del paese caraibico e per questo è giusto limitarlo. Il direttore afferma che i testi aggressivi e sessualmente espliciti del reggaeton impoveriscono la grande tradizione di balli popolari cubani: «Non stiamo parlando solo del reggaeton – dichiara il funzionario al quotidiano locale – In questi nuovi generi di musica c’è troppa volgarità, banalità e mediocrità. Tuttavia è anche vero che il reggaeton è tra questi il più popolare. Da una parte ci sono testi aggressivi e sessualmente espliciti che deformano l’innata sensualità delle donne cubane e le fanno apparire come un mero oggetto sessuale. E tutto ciò è supportato da una musica che è priva di qualità».
Da quando è arrivato a Cuba, il raggaeton ha velocemente conquistato la maggioranza dei giovani che oggi lo preferiscono al son cubano, alla salsa, alla rumba, al jazz e ad altri generi che comunque restano molto popolari sull’isola caraibica. Adesso la nuova norma potrebbe mettere all’indice anche i tanti musicisti specializzati nel reggaeton e sono previste dure sanzioni per chi trasgredisce: «Le misure che saranno adottate vanno dalla squalifica professionale di coloro che violano l’etica del proprio lavoro a sanzioni severe contro gli amministratori che favoriscono o consentono queste musiche nei luoghi pubblici». Il funzionario Vistel ammette che il reggaeton come gli altri generi “proibiti” potranno essere ascoltati in privato: «Ovviamente ognuno è libero di ascoltare a casa sua qualsiasi tipo di musica. Tuttavia la libertà non include la possibilità di trasmettere e ballare queste danze in ristoranti e caffè, in autobus e spazi pubblici». Secondo Vistel queste misure non hanno nulla a che vedere con il presunto declino dei generi musicali tradizionali cubani: «Dal son cubano alla salsa, dalla rumba al jazz sino alla musica sinfonica da camera noi abbiamo un numero impressionanti di musicisti, tra cui molti di fama internazionale. Questa è la verità sulla musica cubana e su i suoi musicisti».
Reggaeton: proibito a Cuba dalla dittatura castrista
Il governo cubano dichiara guerra al reggaeton. In un Paese dove la musica e la danza sono parte essenziale della cultura popolare e nel quale quotidianamente giovani e anziani s’incontrano in strada per ballare ritmi sensuali e tradizionali, è destinata a suscitare grandi malumori la notizia secondo cui presto una delle più celebri danze popolari ballate a Cuba potrebbe essere proibita. L’ha annunciato Orlando Vistel Columbié, direttore dell’Istituto Cubano di Musica, che la settimana scorsa in un’intervista al quotidiano Granma, organo ufficiale del partito comunista locale, ha dichiarato che il governo è pronto a varare una legge che mette al bando alcuni balli trasgressivi e sessualmente immorali, tra cui il popolarissimo reggaeton.
Secondo il funzionario cubano il reggaeton, genere di musica reggae, nato a Panama e a Porto Rico verso la fine degli anni ottanta e diventato molto popolare tra i giovani latino-americani all’inizio degli anni novanta, minaccia la ricca cultura musicale del paese caraibico e per questo è giusto limitarlo. Il direttore afferma che i testi aggressivi e sessualmente espliciti del reggaeton impoveriscono la grande tradizione di balli popolari cubani: «Non stiamo parlando solo del reggaeton – dichiara il funzionario al quotidiano locale – In questi nuovi generi di musica c’è troppa volgarità, banalità e mediocrità. Tuttavia è anche vero che il reggaeton è tra questi il più popolare. Da una parte ci sono testi aggressivi e sessualmente espliciti che deformano l’innata sensualità delle donne cubane e le fanno apparire come un mero oggetto sessuale. E tutto ciò è supportato da una musica che è priva di qualità».
Da quando è arrivato a Cuba, il raggaeton ha velocemente conquistato la maggioranza dei giovani che oggi lo preferiscono al son cubano, alla salsa, alla rumba, al jazz e ad altri generi che comunque restano molto popolari sull’isola caraibica. Adesso la nuova norma potrebbe mettere all’indice anche i tanti musicisti specializzati nel reggaeton e sono previste dure sanzioni per chi trasgredisce: «Le misure che saranno adottate vanno dalla squalifica professionale di coloro che violano l’etica del proprio lavoro a sanzioni severe contro gli amministratori che favoriscono o consentono queste musiche nei luoghi pubblici». Il funzionario Vistel ammette che il reggaeton come gli altri generi “proibiti” potranno essere ascoltati in privato: «Ovviamente ognuno è libero di ascoltare a casa sua qualsiasi tipo di musica. Tuttavia la libertà non include la possibilità di trasmettere e ballare queste danze in ristoranti e caffè, in autobus e spazi pubblici». Secondo Vistel queste misure non hanno nulla a che vedere con il presunto declino dei generi musicali tradizionali cubani: «Dal son cubano alla salsa, dalla rumba al jazz sino alla musica sinfonica da camera noi abbiamo un numero impressionanti di musicisti, tra cui molti di fama internazionale. Questa è la verità sulla musica cubana e su i suoi musicisti».
Onda Latina: il canale latino è sul digitale terrestre
Onda Latina il canale televisivo italiano che trasmette una programmazione di soli videoclip di musica latino-americana. Che è andato in onda dal 31 luglio 2009 al 31 luglio 2012 per gli abbonati Sky, da oggi Onda Latina è sul digitale terrestre gratuitamente, basta risintonizzare il vostro decoder o la vostra tv. Onda Latina è sul canale 162 o 32 buona visione latinos!
Onda Latina: il canale latino è sul digitale terrestre
Onda Latina il canale televisivo italiano che trasmette una programmazione di soli videoclip di musica latino-americana. Che è andato in onda dal 31 luglio 2009 al 31 luglio 2012 per gli abbonati Sky, da oggi Onda Latina è sul digitale terrestre gratuitamente, basta risintonizzare il vostro decoder o la vostra tv. Onda Latina è sul canale 162 o 32 buona visione latinos!
Juanes e Juan Luis Guerra: cantano assieme per solidarietà
Lo scorso 24 novembre a New York, il cantante colombiano Juanes e il cantante dominicano Juan Luis Guerra hanno cantato assieme per raccogliere dei fondi che andranno integralmente alla croce rossa Newyorkese che dopo il passaggio del ciclone Sandy, che nella sua impietosa traiettoria ha danneggiato oltre agli Stati Uniti anche la plurimartoriata Haiti e la zona orientale di Cuba, ha lasciato lungo la sua scia molte vittime e moltissimi danni, ancora ben visibili.
Nella sola “grande mela” americana, si stima che la somma dei danni ammonti a circa 33 milioni di dollari.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=PEQISxkgBho]
Juanes e Juan Luis Guerra: cantano assieme per solidarietà
Lo scorso 24 novembre a New York, il cantante colombiano Juanes e il cantante dominicano Juan Luis Guerra hanno cantato assieme per raccogliere dei fondi che andranno integralmente alla croce rossa Newyorkese che dopo il passaggio del ciclone Sandy, che nella sua impietosa traiettoria ha danneggiato oltre agli Stati Uniti anche la plurimartoriata Haiti e la zona orientale di Cuba, ha lasciato lungo la sua scia molte vittime e moltissimi danni, ancora ben visibili.
Nella sola “grande mela” americana, si stima che la somma dei danni ammonti a circa 33 milioni di dollari.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=PEQISxkgBho]
Calle 13: una canzone contro le armi
Il gruppo portoricano e Unicef insieme contro la violenza. Presentato il video “La bala”, il cantante: «Parole come proiettili, bisogna investire sull’istruzione».
Il miglior antidoto contro la violenza? La musica. Ne è convinta l’Unicef, che ha sponsorizzato l’ultimo videoclip dei Calle 13, il gruppo portoricano vincitore di 10 premi Latin Grammy e due Usa Grammy. “La bala” (il proiettile), ottavo singolo del disco campione di vendite “Entren los que quieran”, è un manifesto contro le armi, autentica piaga in America Latina e Caraibi. Il video è stato girato in undici Paesi – il proiettile ha “attraversato” Giappone, Stati Uniti, Germania, Argentina, Ecuador, Spagna, Francia, Olanda, Israele, Messico e Porto Rico – in cui si sono alternati altrettanti registi. Il successo è stato immediato, anche grazie al passaparola virtuale sui social network: in pochi giorni ha superato 360 mila visualizzazioni su YouTube. «Il video affronta un problema che ha raggiunto livelli epidemici – dichiara Bernt Aasen, direttore dell’Unicef in America Latina -: i bimbi e gli adolescenti sono i soggetti più vulnerabili alla violenza. Anche quando non li colpisce direttamente lascia cicatrici indelebili».
La canzone dei Calle 13 non si limita alla denuncia, ma indica l’arma più potente da sfoderare contro la violenza: l’istruzione. “Quando si legge poco, si spara molto”, recita uno dei versi più significativi del brano. «L’educazione è un fattore fondamentale e la scarsa priorità che le assegnano i governi latinoamericani è una delle principali ragioni della violenza che viviamo quotidianamente», spiega René, da sempre in prima linea nelle lotte sociali dell’America Latina insieme al fratellastro e membro del gruppo Eduardo Cabra Martinez, alias Visitante. «Chiediamo ai governi una migliore istruzione: gratuita, pubblica e accessibile. E se i bambini non possono andare a scuola, deve essere la scuola ad andare da loro».
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=RuVBjhEQkLo]
Calle 13: una canzone contro le armi
Il gruppo portoricano e Unicef insieme contro la violenza. Presentato il video “La bala”, il cantante: «Parole come proiettili, bisogna investire sull’istruzione».
Il miglior antidoto contro la violenza? La musica. Ne è convinta l’Unicef, che ha sponsorizzato l’ultimo videoclip dei Calle 13, il gruppo portoricano vincitore di 10 premi Latin Grammy e due Usa Grammy. “La bala” (il proiettile), ottavo singolo del disco campione di vendite “Entren los que quieran”, è un manifesto contro le armi, autentica piaga in America Latina e Caraibi. Il video è stato girato in undici Paesi – il proiettile ha “attraversato” Giappone, Stati Uniti, Germania, Argentina, Ecuador, Spagna, Francia, Olanda, Israele, Messico e Porto Rico – in cui si sono alternati altrettanti registi. Il successo è stato immediato, anche grazie al passaparola virtuale sui social network: in pochi giorni ha superato 360 mila visualizzazioni su YouTube. «Il video affronta un problema che ha raggiunto livelli epidemici – dichiara Bernt Aasen, direttore dell’Unicef in America Latina -: i bimbi e gli adolescenti sono i soggetti più vulnerabili alla violenza. Anche quando non li colpisce direttamente lascia cicatrici indelebili».
La canzone dei Calle 13 non si limita alla denuncia, ma indica l’arma più potente da sfoderare contro la violenza: l’istruzione. “Quando si legge poco, si spara molto”, recita uno dei versi più significativi del brano. «L’educazione è un fattore fondamentale e la scarsa priorità che le assegnano i governi latinoamericani è una delle principali ragioni della violenza che viviamo quotidianamente», spiega René, da sempre in prima linea nelle lotte sociali dell’America Latina insieme al fratellastro e membro del gruppo Eduardo Cabra Martinez, alias Visitante. «Chiediamo ai governi una migliore istruzione: gratuita, pubblica e accessibile. E se i bambini non possono andare a scuola, deve essere la scuola ad andare da loro».
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“Zumba he zumba ha” il nuovo tormentone latino nelle radio italiane!
“Zumba he Zumba ha” di DJ Mam’s ft Jessy Matador & Luis Guisano è di loro il nuovo tormentone latino nelle radio italiane.
Ritmi latini e danze africane, per un mix di puara energia il cui nome è oggi è divenuto fenomeno globale: la ZUMBA. Dopo aver invaso le sale da fitness, le piste da ballo di tutto il mondo arriva nelle radio italiane e pronto adivetare il nuovo tormentone.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=1e4ixV0JNIU]