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Reggaeton: proibito a Cuba dalla dittatura castrista

Reggaeton: proibito a Cuba dalla dittatura castrista

Il governo cubano dichiara guerra al reggaeton. In un Paese dove la musica e la danza sono parte essenziale della cultura popolare e nel quale quotidianamente giovani e anziani s’incontrano in strada per ballare ritmi sensuali e tradizionali, è destinata a suscitare grandi malumori la notizia secondo cui presto una delle più celebri danze popolari ballate a Cuba potrebbe essere proibita. L’ha annunciato Orlando Vistel Columbié, direttore dell’Istituto Cubano di Musica, che la settimana scorsa in un’intervista al quotidiano Granma, organo ufficiale del partito comunista locale, ha dichiarato che il governo è pronto a varare una legge che mette al bando alcuni balli trasgressivi e sessualmente immorali, tra cui il popolarissimo reggaeton.

Secondo il funzionario cubano il reggaeton, genere di musica reggae, nato a Panama e a Porto Rico verso la fine degli anni ottanta e diventato molto popolare tra i giovani latino-americani all’inizio degli anni novanta, minaccia la ricca cultura musicale del paese caraibico e per questo è giusto limitarlo. Il direttore afferma che i testi aggressivi e sessualmente espliciti del reggaeton impoveriscono la grande tradizione di balli popolari cubani: «Non stiamo parlando solo del reggaeton – dichiara il funzionario al quotidiano locale – In questi nuovi generi di musica c’è troppa volgarità, banalità e mediocrità. Tuttavia è anche vero che il reggaeton è tra questi il più popolare. Da una parte ci sono testi aggressivi e sessualmente espliciti che deformano l’innata sensualità delle donne cubane e le fanno apparire come un mero oggetto sessuale. E tutto ciò è supportato da una musica che è priva di qualità».

Da quando è arrivato a Cuba, il raggaeton ha velocemente conquistato la maggioranza dei giovani che oggi lo preferiscono al son cubano, alla salsa, alla rumba, al jazz e ad altri generi che comunque restano molto popolari sull’isola caraibica. Adesso la nuova norma potrebbe mettere all’indice anche i tanti musicisti specializzati nel reggaeton e sono previste dure sanzioni per chi trasgredisce: «Le misure che saranno adottate vanno dalla squalifica professionale di coloro che violano l’etica del proprio lavoro a sanzioni severe contro gli amministratori che favoriscono o consentono queste musiche nei luoghi pubblici». Il funzionario Vistel ammette che il reggaeton come gli altri generi “proibiti” potranno essere ascoltati in privato: «Ovviamente ognuno è libero di ascoltare a casa sua qualsiasi tipo di musica. Tuttavia la libertà non include la possibilità di trasmettere e ballare queste danze in ristoranti e caffè, in autobus e spazi pubblici». Secondo Vistel queste misure non hanno nulla a che vedere con il presunto declino dei generi musicali tradizionali cubani: «Dal son cubano alla salsa, dalla rumba al jazz sino alla musica sinfonica da camera noi abbiamo un numero impressionanti di musicisti, tra cui molti di fama internazionale. Questa è la verità sulla musica cubana e su i suoi musicisti».

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