Un tributo visivo e sonoro alla musica latina degli anni ‘50 e ‘60: Karol G riscrive la storia con stile e passione tropicale. La superstar colombiana Karol G torna con un progetto che è molto più di un disco: Tropicoqueta è un vero e proprio omaggio alla cultura latina, un ponte tra il passato glorioso della musica tropicale e la modernità dell’urban pop.
Nel suo nuovo lavoro, Karol G attinge a piene mani dal patrimonio musicale visivo e sonoro degli anni ‘50 e ‘60. Le influenze sono chiare e dichiarate: Tito Puente, Perez Prado, Machito, Graciela… Ma anche i ritmi come il mambo, il calypso, e il cha-cha-cha prendono nuova vita nelle sue tracce.
Papasito e il cinema messicano d’epoca
Il videoclip di Papasito è forse l’esempio più evidente di questo revival culturale: ispirato al cinema messicano degli anni Cinquanta, il video richiama quella fotografia colorata, teatrale e sensuale che ha segnato un’epoca d’oro dell’entertainment latino.
Una direzione artistica tutta europea
A curare la parte visiva è il direttore creativo spagnolo Pedro Artola, collaboratore fisso di Karol G sin da Provenza. Le foto della copertina, invece, sono firmate da Brianna Capozzi, nota per i suoi lavori con star del calibro di Jennifer Lopez e Olivia Rodrigo.
Un’estetica ispirata ai vinili d’epoca
L’intero progetto grafico – dalla copertina alle animazioni nei video – è un tributo alle illustrazioni e alle tipografie vintage dei dischi di metà Novecento. La sensazione, ascoltando l’album e guardando i visual, è quella di essere in un club tropicale dell’Havana, tra sax, congas e gonne svolazzanti.
Un messaggio per la nuova generazione
Con Tropicoqueta, Karol G non solo rende onore ai pionieri della musica latina, ma introduce una nuova generazione a una cultura visiva e sonora senza tempo, mantenendo al tempo stesso la sua identità urbana e contemporanea.